Twitter e la battaglia per la definizione di Realtà
Perché Twitter è stato usato in modo militare e cosa significa la battaglia per controllarlo.
Maajid Nawaz è un giornalista inglese di origine pachistana, famoso per essere stato parte del gruppo islamico Hizb ut-Tahrir, catturato e torturato in Egitto come terrorista, successivamente dissociatosi dall’Islam radicale e divenuto presentatore radiofonico in UK.
In una puntata molto seguita della trasmissione radiofonica di Joe Rogan, ha raccontato la sua esperienza di radicalizzazione, la prigionia, le torture ed il ritorno alla vita civile.
Nella stessa puntata, dove introduce anche i trend dell’identità digitale e del controllo digitale pervasivo della popolazione (di cui ho cercato di parlare anche qui),
egli suggerisce, con una frase molto efficace, quale sia il ruolo di Twitter nello scenario corrente:
“We are in a hybrid war, and one of the main front of this war is the information over the definition of reality. Twitter … is a weapon that is being used to define reality by molding people’s minds.”
Quindi Twitter è un’arma e l’obiettivo è la definizione della realtà, o meglio, il controllo della sua narrazione.
Yuval Noah Harari, riconosciuto come ideologo del World Economic Forum, ha scritto nella sua opera principale, “Sapiens, da animali a Dei” che la capacità principale degli uomini è quella di saper creare delle narrazioni, ovvero di saper raccontare delle storie.
La costruzione di una visione del mondo e la sua narrativizzazione è quello che rende gli uomini degli Dei, secondo il “pensiero” di questo filosofo.
D’altronde:
“Raccontare finzioni che funzionino non è facile. La difficoltà non sta nel raccontare la storia ma nel convincere tutti gli altri a crederci.”
Non è compito questo articolo addentrarsi nei temi filosofi e religiosi più profondi che si aprono di fronte alla pretesa di rinunciare alla Verità (Ratzinger), o meglio, di sostituire la Verità con una narrazione.
Mi limito ad osservare che il progetto ha ovviamente un valore di fondazione religiosa, in aperto contrasto rispetto alle tradizioni religiose principali.
“Come fai a far credere alle persone in un ordine immaginario come il cristianesimo, la democrazia o il capitalismo? Primo, non ammettere mai che l'ordine sia immaginario.”
Durante la Pandemia abbiamo più volte assistito a costruzioni di queste narrazioni, alcune in palese contrasto con la nostra esperienza quotidiana, o della stessa logica di base (fondata sul principio di non contraddizione aristotelico), eppure fortemente supportate.
Esempi:
la persistenza della pandemia è COLPA dei sani e non vaccinati
il greenpass è uno strumento che fornice garanzia di ambienti sicuri
e’ necessario stravolgere la nostra società per non discriminare le legittime scelte sessuali di ognuno ma è accettabile escludere un bambino dalla vita sociale per le sue proprie scelte mediche
…
Per le premesse fatte, dovrebbe essere chiaro che non vi è nessuna necessità che quello che viene narrato sia logico o verosimile, ma solo che sia accettato, ovvero che ci crediate.
Il Potere, attraverso il controllo della narrazione, definisce la Realtà.
In questo contesto, perché Twitter è così importante?
Twitter è un mezzo di comunicazione social fondamentale per questo scopo per diversi motivi, tra tutti:
ha un target estremamente alto. E’ il social di predilezione per molti opinion leader sia in ambito politico, scientifico ed economico
concorre a definire l’agenda delle priorità nello spazio di dibattito pubblico
e’ un luogo di contestualizzazione e sedimentazione delle notizie, e quindi funge da cassa di risonanza e rinforzo.
In altri termini, Twitter è uno strumento essenziale, non solo per settare l’agenda delle priorità, ma anche per fornirne il framework interpretativo. Un’arma, appunto.
Non deve stupire che l’acquisto di Elon Musk abbiamo scatenato un meccanismo di resistenza così forte da molte parti, soprattutto tra i democratici.
Negli ultimi giorni, Musk ha esposto i meccanismi di controllo e censura utilizzati da Twitter, meccanismi adattati all’analisi dei dati della piattaforma e del comportamento degli utenti.
Dal mio punto di vista quello che è emerso era palesemente ovvio, come è ovvio che Twitter ha completamente manipolato la costruzione della narrazione Covid.
Molto interessante è leggere il resoconto del dottor Bhattacharya, professore a Stanford, tra le voci più critiche sulla gestione pandemica.
Ed è altrettanto ovvio che i media tradizionali abbiano completamente ignorato i #TwitterFiles.
Ma perché Elon Musk ha investito 44 Miliardi di $ nel controllo di Twitter?
Lo stesso Musk ha fornito diversi indizi, tra cui quello per cui la deriva di Twitter avrebbe potuto rappresentare un rischio per la stessa civiltà umana.
In riferimento alla ideologia woke, Elon Musk sembra averne colto perfettamente il senso della profonda deriva autodistruttiva, alimentata da una ideologia malthusiana travestita ad arte in cultura dei diritti.
Il Covid aveva già ampiamente mostrato come la nostra società, manipolando la narrazione, potesse essere portata al punto di ritenere accettabili comportamenti contrari alla dignità umana.
Temi come l’eutanasia obbligatoria, o soppressione dei neonati dopo la nascita sono già ampiamente entrati nella sfera della possibilità.
Costante anche il riferimento alla pedofilia come tendenza e non come crimine ai danni di un innocente.
In questo tweet, l’ex capo della sicurezza dei contenuti in Twitter, Yoel Roth è molto esplicito su questa possibilità.
La leva come sempre è il consenso del bambino. Il consenso del bambino.
A quanto pare, inoltre, Twitter operava un filtro molto scarso sui contenuti pedofili.
Da molto tempo questa associazione di gay americani denuncia pubblicamente la sessualizzazione dei bambini implicita nella narrazione LGBT.
La profondità della sfida di Musk lo posiziona su uno dei fronti di una guerra, ed è molto difficile pensare che non abbia altri soggetti a sostenerlo, ma in ogni caso l’apertura di questo fronte è estremamente positivo.
A quale modello sta puntando Musk?
La mia ferma convinzione è Musk punti ad un modello di citizen journalism con una produzione diffusa dei contenuti ed una validazione dalla community.
Ovvero una narrazione alternativa a quella imposta da un’agenda centrale, ma controllata dalla comunità allargata. Una sorta di coscienza democratica collettiva e decentrata.
Questo scambio con il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, sembrerebbe puntare a quel modello.
Per raggiungerlo, deve aggiungere feature essenziali alla piattaforma, tra cui:
la possibilità di remunerare i contenuti anche con un modello nuovo di advertisement
la produzione di contenuti multimediali estesi
la protezione dei messaggi privati degli utenti a protezione un maggiore livello di confidenzialità delle fonti.
In una presentazione del 27 Novembre alcuni di questi concetti sembra verranno introdotti.
Il valore è la portata di questa sfida è molto superiore al controllo di un social media, ma è una questione vitale per fermare la spirale autodistruttiva presa dalla nostra società.